In un mondo globalizzato ha senso parlare di una danza geograficamente e culturalmente connotata? Quali possono essere i tratti comuni di cinque coreografi che hanno deciso di vivere e lavorare a Palermo? Da questi interrogativi prende le mosse la rassegna “Passaggio a Sud“, curata da Roberto Giambrone, che il Teatro Biondo di Palermo proporrà dal 10 al 28 maggio nella Sala Strehler.
Cinque coreografi palermitani, con i loro spettacoli, provano a fornire indizi per abbozzare una mappa geo-poetica, per capire se esiste ancora un’identità e un pensiero meridiano o se dobbiamo rinunciare definitivamente a qualunque “differenza” culturale e stilistica in vista di un canone condiviso in tutto il contesto occidentale.
coreografia e regia Giuseppe Muscarello
con Giuseppe Muscarello, Simone Zambelli, Federica Marullo
produzione Muxarte, Fc@pin.D’oc
in collaborazione con Officine Ouragan
con il sostegno di MIBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo / Regione Sicilia – Assessorato turismo, sport e spettacolo
Liberamente ispirato a “Uno, nessuno e centomila” di Luigi Pirandello, lo spettacolo è incentrato sulla figura di Gengè, alter ego del protagonista, un “doppio” che esiste solo nello sguardo della moglie. La danza è, per Muscarello, il linguaggio ideale per cogliere i sentimenti dell’uomo pirandelliano, lo smarrimento dell’identità, divisa tra ciò che crediamo di essere e ciò che percepiscono o vorrebbero vedere gli altri. Una condizione angosciosa, non priva di beffarda ironia, che può sfociare in una ricerca del vuoto, in quel “nessuno” percepito come via di fuga
13 maggio, ore 17.30 -14 maggio, ore 21.00
di e con Sabrina Vicari e Federica Aloisio
costumi Sabrina Vicari (Consuendi)
produzione Teatro Atlante
“Eoika” indaga l’alterazione della visione, l’illusione della percezione ottica del corpo. La coreografia trae ispirazione dall’artista tedesco Sebastian Bieniek, dall’estetica cubista di Picasso, dal surrealismo di Magritte e incrocia il pensiero espresso da Rudolf Arnheim nel saggio “Arte e percezione visiva”. Il corpo si duplica, si scompone, assume proporzioni diverse, inganna lo sguardo, gioca continuamente con lo spettatore mettendo in discussione la propria identità e le coordinate spazio-temporali.
BREVI RACCONTI TRA UN DIAVOLO E UN SOLDATO
ideazione e coreografia Giovanna Velardi
con Giovanna Velardi e Simona Miraglia
scenografia video Valeria Guarcini
disegni e animazioni video Mattia Pirandello
costume di luce Ketty Guercio
assistente alla coreografia Simona Miraglia
con il contributo di MIBACT – Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo / Regione Sicilia – Assessorato turismo, sport e spettacolo
con il sostegno di Scenario Pubblico / Officine Ouragan
La parabola del bene e del male raccontata da un percorso coreografico e da immagini video dalle ambientazioni fiabesche. Ispirato all’”Histoire du soldat” di Stravinskij, lo spettacolo mette in scena due personaggi antitetici: un soldato e un diavolo. Ma ogni creatura può essere abitata dal bene e dal male, la seduzione della ricchezza e dei beni materiali può trascinarci nelle tenebre e costringerci a ritrovare la luce e quella dimensione umana oggi smarrita.
musiche originali e sonorizzazioni live Gabriele Giambertone e Giuseppe Rizzo
costumi e scene Biagio Grimaldi
produzione Compagnia Omonia – Contemporary Arts
“La donna puma” è un viaggio introspettivo liberamente ispirato al concetto di durata – “il tempo dell’anima” – espresso dal filosofo Henri Bergson. Nell’estrema semplicità delle azioni del quotidiano, la donna puma affronta un percorso di crescita e rigenerazione: passando attraverso diversi stadi emotivi si apre al mondo con una consapevolezza nuova. Lo spazio, che appare dilatato e pastoso, è abitato dal corpo e da oggetti simbolici. Conversare con i propri “mostri”, mettere a nudo le proprie fragilità per riscoprire la leggerezza.
concept Emilia Guarino e Oria
coreografie Emilia Guarino
canti e suoni sperimentali Oria
costumi e oggetti di scena realizzati a mano Oria
audio e luci Gabriele Gugliara
Suono e corpo sono fatti della stessa materia, sono pneuma, soffio vitale, spinta diaframmatica, carne ed ossa. In ogni voce e in ogni corpo ci sono tracce di vitalità sopita e inascoltata, che chiedono con forza di emergere e risuonare alla luce. “Son de Lusc” è quel che c’è da coltivare ogni giorno, è cantare e danzare, dare e ricevere, cedere, desiderare, dire sì, opporsi, eccedere, è la libertà di accettare tutto di sé senza pregiudizi. “Son de Lusc” è la complessità delle nostre storie, resa in frammenti sparsi e cronologicamente disordinati.
under 25: 5 euro (senza prevendita)
Prevendite al botteghino del Teatro Biondo, via Roma 258
da martedì a sabato ore 10.00-13.00 e 16.00-19.00
domenica ore 9.00-12.00 e 16.00-19.00