dal 12 al 30 marzo 2025

Memorie di una schiava

“Poema vegetale”, come lo definisce la traduttrice Susanna Basso, il romanzo Spedizione al baobab della scrittrice sudafricana bianca Wilma Stockenström, che ha vinto numerosi premi tra cui il Grinzane Cavour, e da cui trae ispirazione lo spettacolo, è stato scritto nel 1981 in afrikaans. Ed è bello notare che questo racconto di una schiava trovi parola nella lingua stessa di chi quella sofferenza ha causato, nella lingua gutturale e straniera dell’offesa.
Nelle Memorie di una schiava la protagonista racconta il suo desiderio di opporre resistenza a una vita di violenze alle quali è stata “naturalmente” costretta. Lo spettacolo è il poetico monologo di una figura femminile della quale non si conosce il nome perché – dice – «pronuncio il mio nome e non significa nulla».
L’albero, il mitico e simbolico baobab in cui la vecchia schiava alla fine della sua vita si rifugia, l’accoglie e la protegge. Il baobab è il suo punto di riferimento, il confine spaziale e temporale tra un passato dominato da confusione e terrore e un presente in cui la creatura comincia a riprendere in mano i fili della sua esistenza. Dietro le spalle, in quel “prima diverso”, c’è la schiavitù, con le facce e i corpi dei padroni che hanno tormentato la sua vita.
Le riflessioni della protagonista ci aiutano a pensare e ci spingono a indagare sulle schiavitù di oggi, sulle nuove forme di costrizione che continuano a negare la libertà e la dignità umana.
Le parole poetiche di Wilma Stockenström, la sua storia della schiava sudafricana, si sovrappongono alle storie e ai volti delle ragazze nigeriane, senegalesi, ghanesi, albanesi di oggi.
La messa in scena si muove su diversi piani narrativi: parole, immagini e musiche, eseguite dal vivo da Baba Sissoko, griot maliano chiamato a raccontare nuove e più amare storie, a intonare un solo grande “canto corale di libertà”.

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liberamente tratto da Spedizione al baobab di Wilma Stockenström

traduzione Susanna Basso

progetto, adattamento drammaturgico e regia Gigi Di Luca

con Pamela Villoresi e Baba Sissoko

musiche dal vivo Baba Sissoko

scene Luigi Ferrigno

costumi Giovanna Napolitano

produzione Teatro Biondo Palermo | con il patrocinio dell’Ambasciata del Sudafrica in Italia

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